20 Luglio 2020

Sono arrivate finalmente a termine le trattative iniziate con l’Ipotesi di accordo del 5 dicembre 2019, con cui si chiudeva il CIA di Emilceramica S.r.l.  sottoscritto il 20 novembre 2015 e scaduto fin dal 31 dicembre 2018, protrattosi per tutto il 2019, nell’attesa di essere rinnovato, attraverso il meccanismo dell’ultrattività.

Le parti presenti al tavolo (l’azienda, guidata dal suo Presidente e direttore del personale, rispettivamente dr. Luca Gatti e dr. Luca Scipioni, e assistita dal dr. Simone Gradellini, direttore di Confindustria Emilia; la Fesica-Confsal, settore ceramico, guidato da Letizia Giello insieme ai delegati RSU) avevano concordato di erogare – a luglio, nella busta paga di giugno – l’ultimo saldo del Premio di Partecipazione (PdP) 2019 e di impegnarsi, altresì, ad aprire il tavolo per il suo rinnovo entro il gennaio 2020. Tra gennaio e febbraio 2020, come stabilito, il tavolo si era aperto per il rinnovo, sennonché l’emergenza Covid-19 sopraggiungeva impedendo di proseguire.

Finita la fase 1, e forse la fase 2 dello stato di emergenza, il tavolo si è ricomposto. Nei giorni scorsi le trattative si sono intensificate. Esse sono giunte ad un punto di arrivo lavorando su due piani, in due accordi separati: il rinnovo del contratto aziendale,che coprirà il periodo (di 4 anni) 01/01/2020 – 31/12/2023 e che riprenderà il suo iter con il prossimo incontro già fissato di lunedì 31 agosto 2020; il saldo del 2019, che verrà erogato, in parte con buono spesa, in parte in busta paga o, a scelta dei lavoratori, in welfare, un pacchetto aggiuntivo messo a disposizione dall’azienda (Foncer, buoni viaggio, rimborso spese scolastiche ed altro).

Emilceramica Srl, un tempo Emilceramica Group, acquisita nel 2017 dalla “americana” Marazzi Group, dopo gli anni difficili seguiti alla crisi mondiale del 2008 – 2011, aveva ripreso quota riportando nel 2015  il fatturato a 185 mln  di euro con un’Ebitda del 22% ed un export del 90% organizzato in 5500 punti vendita in 70 paesi, concentrati , per la maggior parte, nell’Europa Centrale. Oggi Emilceramica Srl, la cui carica di AD è ricoperta da Sergio Sassi, conta 440 dipendenti e tre stabilimenti: uno a Solignano, dove si producono impasti atomizzati, e due a Fiorano (F1 e F2). Marazzi, subito dopo l’acquisizione, ha investito ben 35 mln di euro in F2, avviando una fortunata produzione delle grandi lastre e potenziando la produzione di numerosi formati richiesti dal mercato.

A causa della emergenza Covid-19, le attività di Emilceramica, di produzione, vendite e spedizioni, dal 15 marzo 2020 hanno subito una forte riduzione, come tutte le aziende del comprensorio ceramico: ora è in forte ripresa, ma la tensione rimane altissima, in quanto nessuno sa che cosa si nasconde voltato l’angolo, subito dopo agosto, come andrà a finire questo drammatico 2020. Nonostante ciò il tavolo delle trattative, composto da persone di buona volontà, ha mantenuto l’impegno di chiudere il saldo 2019, dovuto ai lavoratori di EmilceramicaSrl: una risposta concreta, di riconoscimento dei sacrifici dei lavoratori, le cui le famiglie stanno cercando di porre riparo ai danni provocati dalla prolungata cassa integrazione, fortunatamente, in questo caso, anticipata dall’azienda.

“I delegati RSU della Fesica Confsal, settore ceramico, che può contare, all’interno dell’azienda, sulla maggioranza assoluta riportata nelle ultime elezioni della RSU del 2018,  si sono battuti senza mai arrendersi, sono stati i veri protagonisti delle trattative – sottolinea Letizia Giello, segretario nazionale del settore, fiera della sua squadra –  dando al sindacato la forza e la determinazione per raggiungere un accordo che, in parte, ma solo in parte, potesse compensare i sacrifici dei lavoratori di EmilceramicaSrl, a cui l’azienda deve i risultati riportati nel 2019, un incremento del fatturato, rispetto al 2018, di oltre il 10%. Anche l’azienda ha fatto la sua parte, nonostante il momento drammatico e le conseguenti tensioni che hanno animato il tavolo in ripetuti e sofferti incontri: essa, l’azienda, alla fine, ha dimostrato di volere scommettere sui suoi lavoratori, sulle preziose risorse umane, perché solo da queste, operai e impiegati di Emilceramica, potrà partire il recupero di produttività e fatturato, per riappropriarsi del mercato perso nei lunghissimi 42 giorni di lockdown, e … risalire la china. I lavoratori saranno informati attraverso tutti i mezzi possibili, sempre in osservanza delle restrizioni dettate dalla fase emergenziale ancora in atto”.

Articolo dal Resto del Carlino 20/07/2020