E’ in programma entro il 12 di luglio un incontro di verifica

Oggi, in Unindustria di Latina, dopo ripetuti incontri e assemblee con i lavoratori, apportate le ultime modifiche richieste, la RSU e le OO.SS. (Fesica-Confsal, Uglchimici, Filctem-Cgil e Femca-Cisl) hanno sottoscritto con la Geberit Ceramiche S.p.A. di Gaeta, due verbali di accordo, uno sulla procedura, ex gli artt. 24 e 4 della legge 223/91, e l’altro, ad integrazione, sull’aspetto economico.

La procedura di licenziamento utilizza esclusivamente un unico criterio di scelta: la volontarietà da parte dei lavoratori interessati che decidono di uscire dall’azienda, trovandosi vicini alla pensione, e che dichiarano di non opporsi al licenziamento attraverso la sottoscrizione di un atto ex 411 c.p.c..

L’azienda copre fino a quattro anni dalla pensione: i primi due anni, in cui il lavoratore ha diritto alla Naspi, integrandola con una somma  che sia pari al netto mediamente percepito in busta paga, comprensivo di tredicesima e di qualsiasi altro istituto percepito annualmente; nei rimanenti due anni viene garantito al lavoratore, per ciascun mese in cui rimane scoperto, l’intera somma percepita, ottenuta sempre dividendo l’intera RAL (Retribuzione annua lorda) per 12 mensilità, al netto del 23%, e una somma che serve a coprire l’intero versamento dei contributi volontari per lo stesso numero di mesi, in cui il lavoratore rimane in attesa della pensione.

L’aspetto positivo dell’accordo è i lavoratori interessati potranno cogliere l’opportunità per uscire dall’azienda senza rimetterci nulla e avviarsi verso la pensione usufruendo di un riposo insperato. Il settore della ceramica sanitaria sta per essere riconosciuto come usurante, per cui i lavoratori, dopo 25/30 anni di lavoro nei vari reparti, sono sfiniti a livello psicofisico e hanno bisogno di andare in quiescenza.

La procedura, che rimarrà aperta fino al 31 dicembre 2024, presenta punti che rimangono in ombra, in quanto:

  • rimane in sospeso la domanda se “il procedimento obbedisce ad una riduzione del personale dettata dalla situazione contingente dei mercati oppure a un bisogno di svecchiamento del personale del plaint produttivo o ad entrambi i casi”;
  • si ci chiede a quale scenario si andrebbe incontro, qualora dovessero uscire tutti i 25 lavoratori e 15 lavoratori accettassero il cambio di mansioni previsti dalla procedura,

Pertanto, il rischio di un organico sbilanciato da qualche parte e carente in altre solleverebbe problemi enormi. E’ pur vero che l’azienda può esercitare il diritto di opposizione a chi aderisce alla procedura, adducendo i motivi previsti dalla legge, quale “motivi tecnico-produttivi”.

Questo è un procedimento che si firma per offrire ai lavoratori interessati lo strumento per uscire dall’azienda e dare una svolta nuova alla propria vita.

I punti interrogativi rimangono sospesi nell’aria, a nostro parere anche per la stessa azienda, e il nostro vero compito inizia da questo momento: monitorare la situazione non trascurando alcun dettaglio. Entro il 12 di luglio è già fissato un incontro di verifica. I lavoratori sanno che possono contare sull’aiuto, il sostegno e la tutela da parte dei delegati RSU e della Fesica-Confsal, come delle altre sigle sindacali presenti al tavolo.

Il tempo ci dirà quale strada avrà imboccato la procedura e dove essa ci porterà. Nel frattempo che faranno i mercati? La Germania sarà ancora in crisi? e le due guerre continueranno a mietere vittime? E i lavoratori della Geberit di fronte a quali vecchie e nuove difficoltà si troveranno a dover lottare?

L’unica certezza è che tutta la Fesica Confsal sarà sempre pronta a “combattere” a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della Geberit.