di Letizia Giello

Segretario Nazionale Fesica Confsal settore ceramico

La Commissione Affari Sociali del Senato ha approvato, in fase Decreto Legge sul lavoro, un emendamento che proroga ulteriormente il “diritto al lavoro agile” per la categoria persone “fragili” e per i genitori con figli sotto i 14 anni dal 30 giugno 2023 fino al 31 dicembre 2023.

Tale proroga, se è molto chiara per i lavoratori “fragili” che, fin dall’emanazione del decreto del 4 febbraio 2022 del Ministero della Salute, sono stati ben definiti e classificati, non lo è altrettanto per i genitori con almeno un figlio under 14 anni, in quanto molto rimane aleatorio, subordinato alla volontà del datore di lavoro. A questi, infatti, spetta stabilire se le mansioni della lavoratrice/del lavoratore sono compatibili con lo sw e se non vi sia alcuna implicazione a livello tecnico-organizzativo.

Lo smart working, dopo un uso generalizzato nel periodo “Covid”, è stato riportato nell’alveo della L. 81/2017, dove, alla richiesta di lavoro agile da parte della lavoratrice/del lavoratore, il datore di lavoro può dare risposta negativa. Quindi, anche l’attuale proroga non vincola la volontà del datore di lavoro. Il protocollo, sottoscritto da entrambe le Parti il 7 dicembre 2021, è rimasto lettera morta: le direttive condivise, gli affidamenti datisi, si sono dissolti nel nulla, fatta eccezione per qualche raro Accordo Quadro, sparso qua e là, talvolta in ambiti e settori impensabili.

Le aziende, che hanno voluto salvaguardare, anche se in minima parte, l’esperienza maturata in periodo Covid, hanno preferito agire in modo unilaterale, attraverso una policy (un Regolamento). Pertanto la proroga dello sw per i genitori con figli under 14 anni non acquista alcuna rilevanza, poiché, secondo l’interpretazione di alcuni giuristi che propendono ad essere la maggioranza, la policy risulterebbe predominante.

Allora, la Fesica-Confsal, settore Ceramico, si chiede a che cosa potrà servire questa ulteriore proroga se tutto è destinato a rimanere come prima? Se non si sciolgono i nodi che sono alla base e che ne condizionano pesantemente la fruizione?

Perfino in merito al CCNL Industrie Ceramiche, è stato disatteso l’impegno assunto dalle Parti il 26 novembre 2020, allorché nella Ipotesi sottoscritta in quella data si ci impegnava a predisporre a livello nazionale “apposite linee guida entro un anno dalla sottoscrizione del rinnovo”.

Per questa ragione, nell’Ipotesi di Piattaforma da noi presentata a Confindustria Ceramica in data 15 giugno, il sindacato chiede che, tra le materie oggetto di contrattazione di II livello, all’art. 6 cap II del CCNL, venga inserito anche il “Lavoro Agile”.

Il lavoro agile è diventato, a detta dei più grandi esperti del mondo del lavoro e degli imprenditori più illuminati, uno strumento a cui non è più possibile rinunciare, in quanto questa diversa organizzazione del lavoro, su cui le direttive europee non lasciano spazio a dubbi,  incrementa notevolmente la produttività, oltre ad arrecare notevoli, indiscutibili, vantaggi tra cui:

per i lavoratori la conciliazione tra i tempi della vita lavorativa e i tempi della vita familiare; per il bene della collettività risparmi energeticibeneficio ambientale (riduzione del riscaldamento ambientale); aumento del benessere psicofisico (diffusosi tra il 42% dei lavoratori in sw, rispetto al  29%  dei lavoratori in presenza).

Tant’è che il 36% dei neolaureati UNIMORE tende con chiarezza e consapevolezza a prediligere, per le proprie scelte lavorative future, un’organizzazione del lavoro tesa a valutare gli obiettivi raggiunti piuttosto che una presenza fissa e silenziosa, che talvolta si rivela faticosa e, per questo, in parte improduttiva. La lavoratrice e il lavoratore sono persone prima di essere prestatori d’opera, ragion ter cui, seduti su una sedia davanti ad una scrivania, si portano, dietro con sé, i problemi dei tanti cantieri aperti in famiglia.

Quando la ministra delle Pari Opportunità e la ministra del lavoro pensano di intervenire, a partire dalla L.81/2017 fino all’ultimo Decreto sul lavoro, facendo chiarezza, non lasciando più spazio alle ambiguità, in modo da consentire allo strumento del lavoro agile di diffondersi e di attecchire nel mondo del lavoro? Non possiamo continuare a fare un passo avanti e, contestualmente, tre indietro.